ACCF = Archivio Capitolare della Cattedrale di Fano
ACCP = Archivio Capitolare della Cattedrale di Pesaro
ACCU = Archivio Capitolare della Cattedrale di Urbino
ACCR = Archivio Capitolare della Cattedrale di Recanati
BCB = Biblioteca del Conservatorio di Bologna
BOP = Biblioteca Oliveriana di Pesaro
Coll. Cit. = collocazione citata
[...] = parola / testo non leggibili
... = omissione di parola/e nel testo originale
§ = scudo/i
p. = pagina
pp. = pagine
Op. Cit. = opera citata
Giuseppe Radiciotti - principale biografo di Gioachino Rossini - lo ricorda come “valente e fecondissimo compositore” accolto dall’accademia filarmonica di Bologna senza bisogno di alcun noviziato. Bellinzani va ricordato anche come ottimo didatta capace di perfezionare nella Virtù del Canto Pasquale Bruscolini da Pesaro, Virtuoso di Musica e contralto peritissimo che tanto successo ebbe girando per l’Europa (D. Marsano [a cura di], Versetti per Organo di Paolo Benedetto Bellinzani - Manoscritto dell’Archivio Capitolare del Duomo di Pesaro, [Edizione in facsimile], Prefazione di Sergio Vartolo, Arnaldo Forni editore, Bologna, 1997, p. [XIV]).
Pesaro, sezione archivio di stato, testamento rogato da Mariano Gili il 28 giugno 1782, c. 250
Padre Martini di Bologna poi, tramite indiscusso dell’attività musicale italiana ed europea, vuole inserire un suo ritratto all’interno della sua iconoteca privata che vanta - secondo Andrea Emiliani - “i più celebri scienziati di musica”…
Ms H 63: Zibaldone Martiniano segnato D, C. 82
Musicista erratico nelle cappelle musicali del tempo, Bellinzani nasce quasi certamente a Mantova nel 1682 e si spegne a Recanati nel 1757. Studia di musica fra i Monaci Benedettini nella città dei Gonzaga e si perfeziona in quella degli Estensi sotto il magistero del padovano Giovan Battista Bassani.
Con i primi del XVIII secolo iniziano febbrili peregrinazioni che gli consentono di ampliare le frequentazioni ed approfondire le conoscenze. Svolge la carica di maestro di cappella in importanti città quali Verona, Udine, Ferrara, Pesaro, Urbino, Orvieto e Recanati, dove si spegne nel 1757. Nel 1700, all’età di 18 anni compone una Messa per li Defonti a quatro voci.
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, sezione musiche di cappella, cart. 51, ms 463: Messa per li Defonti a quatro voci con Violini e Ripieni a beneplacito 1700 riacomodata l’anno 1724
Intorno al 1713 riceve la consacrazione sacerdotale, nel 1715 è maestro di cappella presso il duomo di Udine, nel 1717 pubblica la sua prima opera a Bologna, le Missae Quatuor Vocibus Concinendae, nel 1718 i Salmi brevi a otto voci pieni e, nello stesso anno, viene nominato Censore dé Signori Accademici Risorti di Ferrara.
Pesaro, Biblioteca Oliveriana (d’ora in poi BOP), ms. 458, DD 129
Forse per motivi legati anche al clima, lo troviamo attivo nelle Marche; a Fabriano nel 1722 e a Pergola nel 1723, anno a cui risale il manoscritto Dixit a 5 con violini e ripieni. Il 3 gennaio 1724 è a Pesaro, dove il Capitolo – per la rinunzia fatta dal signor Tinazoli – gli propone la direzione del proprio nucleo musicale con li solliti emolumenti e Pesi per un’ anno.
A Pesaro Bellinzani intensifica la sua attività diramandola in tre settori: compositivo, didattico e di preparazione delle sue musiche alle stampe.
Nel 1726, anno in cui denuncia un male nell’occhio, pubblica a Pesaro i "Duetti da camera" e gli "Offertori a due voci", gli uni dedicati al Reverendissimo Cardinale Bentivoglio d’Aragona, e gli altri all’Eminentiss[im]o Principe Annibale Albani.
Una sua musica di pregio è l’Introito a 4 in Virtute tua per archi, coro e basso continuo, dove compattezza e solidità di scrittura richiamano elementi comuni al Credo; in questo contesto prevalentemente omoritmico emergono una ritmicità volutamente ripetuta affiancata da armonie che derivano dalla sovrapposizione delle linee melodiche del coro; il tutto sorretto da un robusto basso continuo con organo, violone e violoncello spesso rinforzati dalla sezione dei bassi di coro.
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, sezione musiche di cappella, cart. 52, ms 475: Introito In virtute tua, a 4 con Stromenti / musica di / Paolo Bened(ett)o / Bellinzani
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, sezione musiche di cappella, cart. 35, ms 316: Littanie della Beata Vergine Maria per Monache 1727
Il quadriennio pesarese (1724 – 1727) accresce la fama di Bellinzani grazie alla messa in stampa di ben cinque opere, pubblicazioni che gli consentono di entrare nell’entourage della nobiltà locale.
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, Fascicolo di Camerlengato [Entrate ed uscite 1724-1725]
In stretto contatto con l’Accademia letteraria pesarese, l’artista nutre reciproci rapporti di stima e fiducia con il nobile Giovanni degli Abati Olivieri.
Pesaro, Biblioteca Oliveriana, Risposta del Signor Bellinzani al Signor Carosi, dalla Lettera del Signor D. Angelo Maria Carosi Maestro di Cappella di Sinigaglia al Signor D. Paolo Benedetto Bellinzani Maestro d Cappella della Metropolitana di Urbino, foglio V.
Stemma araldico degli Abbati, BOP, ms. 1184, 2, XV.
Giovanni (sec.XVIII) custode dell’accademia isaurica con nome di Neralbo Miragetico, scrisse rime pubblicate
nel volume collettaneo “Autori viventi” (presso Lorenzo Baseggio, Venezia 1739).
Si veda il libro di L.Baffioni "PESARO E LE SUE STRADE CENTO STRADE PER CENTO PESARESI"
Il 29 maggio 1726, Bellinzani fa presente al Capitolo che gli è possibile ottenere facilmente altra Capella per suo vantaggio; la chiesa allora, preoccupata per le sue eventuali dimissioni e conscia di essere sempre stata da lui ben servita, ritiene opportuno prolungargli la riferma per trè anni così da finire tutto Ap[ri]le 1730 (Cfr. ACCP, Indice e Ristretto..., cap. 99r.; Libro E ò sìa Libro Quinto...cap. 46r. (29 maggio 1727). Nonostante le allettanti offerte si licenzia e il 13 dicembre gli subentra il signor Eustachio Bambini da Pesaro*, M[aest]ro di Capella di Cortona (Cfr. ACCP, Indice e Ristretto..., cap. 99r.; Libro E ò sìa Libro Quinto...cap. 51v. (13 dicembre 1727).
* Per informazioni più esaustive sul maestro di Cappella cortonese, si veda:
- Abate Giuseppe Bertini, dizionario storico – critico degli scrittori di musica. Tomo III, ad vocem. Palermo, 1815.
- Davide Marsano (a cura di), versetti per organo di Paolo Bellinzani - Manoscritto dell’Archivio Capitolare del Duomo di Pesaro, [Edizione in facsimile] - Prefazione di Sergio Vartolo,
Sala Bolognese, Arnaldo Forni editore, 1997, pp. XXXVIII – 138. In particolare: p. 9, nota n. 17;
- Iskrena Yordanova – Giuseppina Raggi – Maria Ida Biggi, Theatre Spaces for Music in 18th-
Century Europe. pp. 660. In Particolare: Maria Paola Del Duca, parte V – Austria – Moravia –
Hungary (pp. 409-424). Vienna, Hollitzer, 2020.
Nel maggio 1728 vede la luce l’intavolatura di centoquarantaquattro versetti per organo di varia registratura, definiti dallo stesso Bellinzani fatica seccagginosa. Queste miniature musicali, pubblicate in facsimile nel 1997 dall’editore Arnaldo Forni di Bologna a cura dello scrivente, riceveranno in breve una oculata incisione discografica.
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, sezione musiche di Cappella, cart. 9, ms 92:
Intavolatura di Centoquarantaquattro Versetti di varia registratura, divisi ne dodeci Tuoni più frequesntati dal Coro, da servirsene ne giorni solenni fatica seccagginosa fatta da Paolo Bened(ett)o Bellinzani nel Maggio 1728.
Dal 1730 al 1733 Bellinzani è maestro di cappella presso la Metropolitana di Urbino, e nel 1734 presso il Capitolo di Fano, che lo riconosce come migliore trà Concorrenti in quanto homo già noto e stimato tutto à proposito e che lo assume con effetto immediato.
ACCF, atti capitolari (1729-1735) cap. 398 (1 agosto 1734)
Stando al musicologo Renato Paolucci nel 1735 è proveduto in Orvieto con una paga quasi tripla rispetto a quella di Fano: 80 scudi annui contro 30. La città di Recanati, dove Bellinzani approda nel 1737 per esercitare la carica di primo cantore, gli presenta un tappeto sonoro prevalentemente vocale che lo stimola alla produzione di musiche sacre esposte a cappella o con una distribuzione d’organico che predilige le linee vocali.
Pesaro, cattedrale, archivio del Capitolo, sezione musiche di cappella, cart. 52, ms 471: Introito a 4 voci per la festa di S(an) Vito, e Compagni...
Carlo Alberto Guidobono-Cavalchini
(26.7.1683-7.3.1774)
cardinale e arcivescovo cattolico.
Nel 1754 risulta essere paralitico destro, come lui stesso si definisce nel frontespizio dell’Introito a quattro per la festa di San Vito e, nel 1756, essendo sogetto a malatie Mortali, inoltra una supplica al cardinale Cavalchini di Roma cui chiede di poter esercitare i suoi obblighi sacerdotali in una chiesa più prossima alla sua abitazione.
Di questa non v’è più traccia, mentre la risposta da Roma è datata 18 settembre 1756 (ACCR decreti capitolari cap.276).
Il permesso viene accordato dal Capitolo, essendo la chiesa sufficientem[en]te provvista di Messe e considerando, per il tempo dell’inverno, la poca sanità del Cantore Bellinzani.
Dopo vent’anni di servizio nella città di Recanati in qualità di primo cantore in duomo, Bellinzani si spegne il 26 febbraio 1757 e la sua carica viene ricoperta dal nipote Anton Francesco.
- Davide Marsano (a cura di), versetti per organo di Paolo Bellinzani - Manoscritto dell’Archivio Capitolare del Duomo di Pesaro, [Edizione in facsimile] - Prefazione di Sergio Vartolo, Sala Bolognese, Arnaldo Forni editore, 1997, pp. XXXVIII – 138.
Davide Marsano |